La nostra vision:
1. Scuola della gioia e della relazione
2. Scuola di continuità
3. Scuola di comunità

1. Scuola della gioia e della relazione. una scuola che diventi una “seconda casa”, luogo della gioia e della relazione oltre che del dovere, dove poter permanere per un tempo disteso, lungo, che vada ben oltre le ore curriculari del mattino, estendendo le opportunità educativo-formative anche al pomeriggio, al fine di poter soddisfare non solo i bisogni più propriamente didattici ma anche i bisogni relazionali degli studenti. Il tempo-scuola è, perciò, articolato su cinque giorni a settimana con attività curriculari al mattino cui si affiancano, il pomeriggio, in modo integrato e continuo, una serie di servizi integrativi e attività in convenzione,

realizzati con il supporto di enti locali, cooperative e associazioni. Queste opportunità riguardano tutti gli ordini di scuola, dall’infanzia alla secondaria di I grado: ciò consente ai ragazzi di entrare in contatto con altri studenti che appartengano a classi diverse dalla propria, allargando così il bacino delle relazioni umane e sociali.

2. Scuola di continuità. realizzare la continuità con un percorso formativo organico ed unitario LUNGO 10 ANNI, per gli alunni dai tre ai tredici anni. I tre ordini di scuola (scuola dell’infanzia, primaria e secondaria I grado) lavorano in continuità, mediante la costruzione di un curricolo verticale condiviso, che permette di attenuare i salti logici e metodologici nel passaggio dall’infanzia all’adolescenza, al fine di realizzare uno sviluppo armonico della persona. 

Simbolicamente questa unitarietà è veicolata attraverso l’uso della divisa che è la medesima dall’infanzia alla primaria alla secondaria.
Concretamente, invece, questa continuità viene realizzata attraverso azioni specifiche: scambio e comunicazione tra i docenti dei diversi ordini di scuola in relazione alle metodologie didattiche utilizzate, realizzazione di attività trasversali a più ordini di scuola che creano un filo comune (ad esempio l’educazione civica, il percorso Cambridge International, alcune progettualità comuni e attività in convenzione comuni), incontri tra i docenti nei momenti di passaggio, possibilità di vivere gli spazi della scuola come spazi di tutti: dalla palestra all’aula Magna,

all’area esterna attrezzata per le attività didattiche e motorie, alla Sala Conferenze e allo splendido giardino di S. Maria del Rifugio. Ogni luogo appartiene a tutti ed è per tutti.

3. Scuola di comunità. Una scuola che funziona ha più attori: un dirigente che orienta la vision, i docenti e il personale ATA che la rendono concreta, le famiglie che monitorano l’efficacia e riorientano le azioni verso il miglioramento, nella consapevolezza che l’obiettivo è comune: il successo formativo degli studenti. Le azioni che rendono concreto tale principio sono: il progetto Genitori attivi, il Comitato dei Genitori, i Seminari realizzati per i genitori o dai genitori, le Convenzioni di sconto per le famiglie presso esercizi commerciali o professionisti. I docenti si muovono nell’orizzonte di una pedagogia attiva,

in cui gli studenti diventano protagonisti del proprio processo di apprendimento: si privilegiano la discussione, il lavoro di gruppo, l’attività laboratoriale. In particolare le attività che si svolgono nell'ultima ora di lezione, hanno un impianto di tipo laboratoriale che garantisce un apprendimento fortemente cooperativo e condiviso. L'organizzazione oraria delle discipline prevede, laddove possibile, il collocamento delle educazioni nella seconda parte della giornata, in quanto meglio si prestano alla realizzazione di approcci laboratoriali.

Grande attenzione viene rivolta alla costruzione di un clima relazionale positivo tra tutti gli attori della comunità scolastica: dirigente, docenti, studenti, personale ATA, genitori. Alla luce delle indicazioni provenienti dalle neuroscienze, che evidenziano come il movimento aiuti la concentrazione e l’apprendimento, si investe molto sulla musica e sulle attività sportive.